Il Ginnasio, che oggi porta il nome di Gian Rinaldo Carli e’
stato fondato nel 1612 dal Corpo de’ Nobili, organo del Consiglio comunale, con
il nome di Collegio dei Nobili, prima scuola laica di Capodistria. Il motivo che
spinse il massimo organo legislativo del Comune ad istituire la scuola va
ricercato nelle conclusioni del Concilio di Trento, nella volonta’, soprattutto,
di contrastare la propaganda riformatrice. I primi anni furono difficili, sia
per la guerra di Gradisca del 1617, sia per la peste che dilagava nella regione,
tanto, che il Collegio dovette chiudere i battenti. Ricordiamo che il flagello
della peste ridusse la popolazione di Capodistria da 5000 a 1500 anime.
Nel 1638, per mano del proprio podesta’ Francesco Contarini, Capodistria si rivolse
alla Serenissima chiedendo il premesso ed i mezzi per ristabilire il Collegio.
Ma il Senato non si curò di rispondere alla richiesta. Fu solo con la ducale del 1675 che
Venezia approvo’ le deliberazioni prese dal Consiglio della città, fra le quali quella di riaprireil Collegio, il che avvenne l’anno successivo, nel 1676, mentre nel 1683, quest’ultimo, si
trasferì nel nuovo edificio che tuttora adempie alla sua funzione originale.
L’istruzione era affidata ai padri Somaschi e, verso il 1700, ai
padri delle Scuole pie, gli
Scolopi. La caduta di Venezia e l’instaurazione del
governo austriaco non apportarono grosse novita’. Pesante fu invece l’ingerenza
della nuova amministrazione francese del 1806 che trasformo’ il Collegio in
Liceo e affido’ l’istruzione anche a professori laici. La restaurazione del
governo austriaco nel 1813 ripropose il vecchio Collegio, l’anno successivo,
questi, pero’, veniva convertito in Ginnasio in conformità con la legge sull’istruzione austriaca. Tale data segna anche il cambiamento di
denominazione, da ora in avanti verrà chiamato Imperial Regio Ginnasio
Giustinopolitano. Nel nuovo Ginnasio, erede del Collegio, seppur in terra
austriaca e confacente quindi alle leggi sull’istruzione della Monarchia
asburgica, veniva conservata la lingua italiana …come lingua vernacula di
tutte le materie scolastiche, per le quali viene prescritta dal codice
ginnasiale la lingua tedesca (…); dove poi il suddetto Codice precetta il latino, questo medesimo dovrà osservarsi in Capodistria pure…¹
L’insegnamento avveniva quindi in latino e in italiano,
su testi in italiano sottoposti all’approvazione del governo. Motivi politici,
tra i quali il lento ma inesorabile intedescamento della scuola, che nell’anno
1824-25 di fatto diventava ginnasio tedesco, senza cattedra di lingua italiana,
determinarono lo spopolamento scolastico, così nell’anno 1841-1842, il Ginnasio
con tutto il corpo insegnanti venne trasferito a Trieste. Capodistria accusò il colpo ma seppe riprendersi
prontamente, aprendo nel 1848 un ginnasio italiano con cattedra in lingua
tedesca. Con ordinanza ministeriale del 4 maggio 1868 l’italiano
veniva riconfermato lingua d’istruzione obbligatoria per tutte le materie e a un
tempo materia d’obbligo per tutti gli alunni; mentre il tedesco e lo slavo
restavano d’obbligo solo per i tedeschi e gli slavi.
Dopo la Grande guerra il Ginnasio ritornava sotto la
piena giurisdizione italiana assumendo il nome del letterato istriano Carlo
Combi. Nome e funzione che rimasero immutate anche al termine della seconda
guerra mondiale con il passaggio alla Jugoslavia. Con l’esodo degli Italiani
dall’Istria, nel periodo del dopoguerra il numero di iscritti ebbe un forte e
quasi definitivo calo. Poi, fortunatamente, ebbe inizio una lenta ripresa, fino
ai giorni nostri quando il numero di iscritti si è ormai consolidato.
Negli anni settanta una nuova riforma scolastica trasformava i ginnasi
in scuole indirizzate. Il Ginnasio di Capodistria diventava cosi’ "Scuola Media
con lingua d'insegnamento italiana di indirizzo socio–linguistico".
Con l’indipendenza della Slovenia, infine, e la nuova riforma
scolastica che di fatto
ripristinava i ginnasi, l'istituto assunse il nome
dell’illuminista e poligrafo capodistriano
Gian Rinaldo Carli.
Queste, in breve, le vicende del nostro Ginnasio, un istituto illustre,
ricco di storia e per questo importante, importante per tutta quella forza,
energia umana di pensiero e cultura e volonta’, che nei secoli ha formato decine
di nuove generazioni con lo scopo di prepararle alla vita. Il valore di una
scuola e’ il valore di una tradizione che va rispettata ma che sa anche
rinnovarsi, di una tradizione di una volta e di oggi, che vive negli studenti e
nei docenti grazie anche ad uno scambio che continua nel tempo: studenti che
ritornano come docenti e che a loro volta preparano nuovi studenti. E’ questa
l'anima della scuola, anima che la fa vivere nei secoli e che rappresenta una
garanzia di continuita’, di rispetto per la tradizione e di qualita’.
¹Majer, F., L'i.r. Ginnasio superiore di Capodistria 1848 – 1900 in "Programma
dell'i.r. Ginnasio superiore di Capodistria – 1901", Capodistria, 1901
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